12/13 SETTEMBRE 07 < SEGNALI DI ASCOLTO COLECTIVO DE MUJERES DE MATAGALPA –NICARAGUA IL 12 SI DOVREBBE ... spettacolo sulla miseria , sulla guerra, sull’ingiustizia Tematica della passività delle persone rispetto ai grandi tempi sociali. Quotidianamente dobbiamo affrontare tante situazioni terribili di ingiustizia, guerra, miseria estrema, contaminazione, egoismo e violenza che possono sopraffare la nostra capacità e volontà di reagire, rendendoci persone passive ed insensibili. IL 13 NO ME ACUSEN storia di una donna e di un aborto clandestino In Nicaragua, un paese come tanti dove l'aborto è condannato (ora non più dopo i recenti provvedimenti), la prima causa di morte materna è l'aborto praticato in cattive condizioni. Vogliamo portare in scena una donna con il suo volto, con un nome, che vive la situazione di migliaia di altre donne nel mondo, nascoste dietro fredde statistiche di "morte materna" e la condanna per la doppia morale. Manuelaè una donna povera, vive l'angoscia per la mancanza di regole. Chiede quindi aiuto ad una sua amica che la manda da un medico, non senza prima sentirsi in colpa. La chiesa la rimprovera e la punisce. Il medico cerca di approfittarsi della situazione e chiede un prezzo impossibile per Manuela. Alla fine non le rimane nient'altro che praticare un aborto da sola e a noi una domanda "dove eravamo tutte e tutti" il giorno che è morta? SPETTACOLI PROMOSSI DALL’ASSOCIAZIONE ITALIA-NICARAGUA 5 OTTOBRE 07 < SEGNALI DI ASCOLTO un ipotetica dittatura militare, un’ipotetica metropoli.. Buenos Aires COMPAGNIA NIM neuroni in movimento IRIS scritto e diretto da Marco Taddeicon Matteo Cremon, Barbara Moselli, Pier Luigi Pasino,Fiorenza Pieri e Vito Saccinto Argentina. Buenos Aires. Seconda metà degli anni 70. Durante la dittatura militare capeggiata dal Comandante Jorge Videla, Viviana, una ragazza argentina vittima della repressione di Stato, è tenuta prigioniera dalle forze armate del suo paese. Tra agonie e torture, dà alla luce sua figlia “Iris”. La bambina, strappata dalle braccia della madre, finisce nelle mani di Muriel, un ex prostituta compagna del Bestia, sergente in carriera senza scrupoli, pronto a tutto per amore della donna. Per allattare la bimba la prigioniera viene trasferita a casa della coppia e dalla convivenza forzata delle due donne nasce un'intesa che le porterà ad allearsi per fronteggiare una situazione di oppressione e di violenza che le vede entrambe vittime di un sistema corrotto. 16/28 OTTOBRE 07 < SEGNALI DI ASCOLTO disincantato e dissacrante sguardo sulla gay life nell’Europa del XXI secolo L’Associazione Culturale ALTRARTE-PRISONERS OF SEX di John Roman Bakerregia di Antonio Serrano con Antonio Bonanotte - Alessandro Gruttadauria Marco Medelin - Giuseppe Siani scene, Stefania Ponselé costumi, Antonella D’Orsi Massimo musiche originali, Flavio MainellaPrisoners of sex è un testo appassionato e dissacrante sulla gay life del ventunesimo secolo.Divertente, incisivo, drammatico e irriverente, lo spettacolo presenta cinque storie, ambientate in cinque città europee Dal 1981, anno a cui risale il primo studio pubblicato che identificava l’AIDS come “una malattia che colpiva gli uomini gay”, molti passi sono stati fatti per cercare di curare e debellare “la peste” del XX secolo ma, pur davanti a risultati più o meno (s)confortanti, il problema non è stato ancora risolto e l’AIDS continua a mietere vittime in tutto il mondo. Negli ultimi anni la sensazione che la malattia si possa curare è stata causa di una recrudescenza che sta portando ad un aumento delle infezioni (soprattutto tra gli eterosessuali). Eppure sembra che ci siano ormai strumenti per debellarla. Quello che manca sono fondi adeguati e volontà politica per mettere la parola “fine” al problema. 6/25 NOVEMBRE 07 COMPAGNIA ANNABELLA SCHIAVONE – ROMA ALTRO AMLETO da William Shakespeareadattamento e regia di Gabriele Linari Parafrasando Valery – nella sua nota definizione di Amleto come “paradigma dell’uomo moderno” – giungiamo presto alla dimensione inafferrabile del personaggio del Principe di Danimarca. Scheggia impazzita nel panorama drammaturgico, sfuggito probabilmente al suo stesso creatore, Amleto racchiude in sé i rivolgimenti interiori, le indecisioni fatali, l’egoismo innato, il fascino nero dell’uomo “tutto”, delle sue caratteristiche più profonde. Amleto è un luogo, è la terra di tutti, è fuori dalla scena e sopra di essa. Per questo è inutile e impossibile trovare un motivo per rappresentarlo ancora, quattrocento anni dopo il suo debutto: Amleto è il motivo. Profeta del silenzio ed eroe del pensiero corrosivo, il “nero prince” oggi più che mai può parlarci dell’incolmabile vuoto che grava sulle nostre esistenze, scisse tra il peso di una carne in progressivo decadimento e l’inconsistenza dei pur dolorosi pensieri. Tra queste contraddizioni, il giovane Amleto fa tutt’altro che trascinare la sua esistenza: la fa rimbalzare da un nome all’altro, tra le decine di volti che popolano la sua storia. Ma per lui, per l’uomo che ha sentito la materialità del proprio essere, non esistono più né madre, né padre, né amore, né patria, né vendetta. Amleto, in azione, è un uomo senza tempo, voce che grida in un deserto, inascoltato e inascoltabile. Lo seguono i personaggi, colorati spettatori di un evento impenetrabile, il cui linguaggio si fonda su e trascende la parola. Il nostro Amleto vuole indagare il groviglio delle riflessioni su un tempo che è sempre nostro, per seminare nuovi dubbi in un mondo che sta perdendo il gusto – e il dolore – della domanda. Sciogliendo i legami dei personaggi, cercheremo di ritrovare il filo di un pensiero… “giacché le cose non sono buone o cattive, è il pensiero che le rende tali”. 29 NOVEMBRE 2 DICEMBRE 07 COMPAGNIA AVANTI IL PROSSIMO- FABIO CICCHIELLO – ROMA PROVINI DI GUERRE STELLARI di Fabio Cicchiello con Cecilia Brunoli, Dario Imbò, Maurizio Ardu, Andrea Pozzi, Isabella Ronci, Paola Cirillo, Alberto de Bonis, Cristiana Paci, Marzia Bellini, Mariangela Ietto, Sergio Mauceri, Valentina, Andrea Agates, Corrado Zizzo, Viki, Lara Zivkovic Cosa si è disposti a fare pur di fare cinema, pur di interpretare una parte in un grande film? “Provini di Guerre Stellari” lo racconta mettendo in scena i provini fatti per entrare a far parte del cast di un grande film. Giudice di una sfida all’ultimo sangue è il pubblico che decide chi dovrà interpretare la scena madre della pellicola. Un cinico presentatore ed un gruppo di aspiranti attori sono gli interpreti di una rappresentazione tutta da ridere ma che mette anche in luce il lato cinico e frettoloso del mondo dello spettacolo. 12/13/14 DICEMBRE 07 < SEGNALI DI ASCOLTO laboratorio spettacolo di culture a confronto Teatro Libero Palermo onlus, Stabile d’Innovazione della Sicilia Compagnia Ginepro Nannelli di Roma PALERMO-ROMA a/r Progetto di creazione teatrale con i ragazzi delle Scuole Superiori di Palermo e Roma realizzato con il contributo di IMAIE Il progetto, articolato in tre fasi, vedrà impegnati a Roma e a Palermo due nuclei simili, ognuno dei quali sarà composto da un autore, un regista e diversi attori, che opereranno con gruppi di studenti di Istituti Liceali e Tecnici delle rispettive città. I due laboratori con gli studenti partoriranno un unico tema che sarà però sviluppato in maniera diversa nelle due città con l’aiuto dei drammaturghi che ne elaboreranno le diversità culturali. L’operazione sarà condotta a Palermo dal Teatro Libero, diretto da Beno Mazzone e Lia Chiappara, e a Roma dalla Compagnia Ginepro Nannelli diretta da Marco Carlaccini e Patrizia D’Orsi. Il laboratorio di scrittura drammaturgica, sarà animato a Palermo da Giuseppe Drago e a Roma da F. Augusto Mucchi. Gli studenti individueranno il campo di azione in cui si snoderà la vicenda da mettere in scena (cosa vorrebbero veder in teatro, quale argomento, in quale contesto, in quale epoca ambientarlo, in quale modo……) e, insieme all’autore, potranno perfezionare il testo, sia per l’approfondimento delle situazioni descritte, sia per l’individuazione dei personaggi. La seconda fase impegnerà ognuna delle compagnie nella creazione di una metà dello spettacolo, che sarà poi messo insieme, in un’ unica rappresentazione, prima a Roma e poi a Palermo. Nel corso della preparazione, gli studenti potranno assistere all’evoluzione del lavoro. Lo spettacolo sarà presentato alle ore 10 e alle ore 21.30, a Roma presso la Casa delle Culture nei giorni 12, 13,14, dicembre e a Palermo nei giorni 19, 20 e 21 dicembre presso il Teatro Libero. Negli incontri che seguiranno ad ogni spettacolo, gli studenti contribuiranno a valutare i risultati ottenuti: la fedeltà al tema che loro avevano proposto, le differenze e le affinità scaturite dal cuore di due città italiane apparentemente cosi lontane. 17/27 GENNAIO 08 < SEGNALI DI ASCOLTO un avvocato ebreo e un naziskin: un caso di xenofobia COMPAGNIA ALTRARTE – ROMA CHERRY DOCS di David Gowregia di Antonio Serrano con Antonio Bonanotte Alessandro Gruttadauria scene Stefania Ponselé costumi Antonella D’Orsi Massimo musiche originali Flavio Mainella La scena è quella di un processo. A dominarla, sono solo in due. Forma dialettica perfetta, quella scelta dall’autore David Gow, per presentare le due tesi contrapposte che si affrontano a suon di battute lapidarie, chiare e stentoree. È un testa a testa, un gioco a due voci, che si intrecciano. Quella del giovane skin head accusato dell’omicidio di un pakistano, e quella dell’avvocato chiamato a difenderlo. Le “cherry docs” del titolo sono gli anfibi “da battaglia” del giovane Mike. Il dettaglio che fa la differenza, la chiave di lettura del dramma, è la fede ebrea del suo avvocato d’ufficio Danny. A partire da quella chiave, la melodia si sviluppa a ritmo di jazz, e le due voci, dissonanti all’inizio, pian piano si accordano e avvicinano su note armoniche. Sette giorni, sette scene, sette momenti che raccontano storie vere e costringono i protagonisti a mettersi a nudo con le proprie convinzioni più profonde, le paure, le contraddizioni. Nel corso di una ideale settimana, ecco realizzarsi il cambiamento: Mike si scopre meno razzista e davvero addolorato per il gesto compiuto, Danny, invece, a dispetto dei convincimenti liberali, è meno tollerante e disposto a perdonare di quanto lui stesso inizialmente pensasse. E le certezze cadono man mano, perdono forza e consistenza insieme alla lunghezza degli interventi: i monologhi iniziali cedono il passo a battute sempre più brevi che ospitano la voce dell’altro, danno spazio alla sua prospettiva. Un bell’esempio, questo, dato dalla drammaturgia alla vita e all’opinione pubblica che vuol essere democratica. Cherry Docs presenta, in fondo, l’ennesima versione del classico gioco delle parti, ma più vero: perché Mike e Danny mostrano le debolezze e i fragili confini tra buoni e cattivi, e la trama li lascia in bilico tra reale natura personale e ruolo sociale, limes sottile che tiene in scacco ciascuno di noi. “Cherry Docs” è un testo necessario, in una società che registra sempre maggior numero di casi xenofobi e un aumento di giovani che si dichiarano neo-nazisti. Un testo scritto, dichiara l’autore in un’intervista, senza preoccuparsi di non urtare la sensibilità di qualcuno, ma per esplorare tematiche importanti. Un testo semplice e disarmante, ma pervaso di una tensione che non si allenta mai, che segue il crescendo dettato dal ritmo incalzante delle battute, della logica, della dialettica. E non c’è da stupirsene, poiché ciò ce all’autore interessava era mettere in luce “l’incredibile percorso di conversione vissuto da qualcuno che da convinto razzista passa a posizioni più pacate e razionali”. 29 GENNAIO 3 FEBBRAIO 08 < SEGNALI DI ASCOLTO una farsa comica e grottesca,un “serio” monologo, un dubbio “ma Marx lo aveva il conto in banca?OliveriRavelli_Teatro - ROMA APPUNTI PER UN TEATRO POLITICO di Fabio Massimo Franceschelli dramma comico in tre quadri con Silvio Ambrogioni Claudio di Loreto Gabriele Linari una produzione Ass. Cult. Amnesia Vivace Ass. Cult. Figli di Hamm Una farsa comica e grottesca e un “serio” monologo si alternano in tre quadri. Tutto gira intorno ad una domanda: che significa oggi essere di sinistra? Modernità e socialismo, borghesia e socialismo, Occidente e socialismo, capitale e socialismo… c’è davvero spazio per una sintesi accettabile o dobbiamo concludere che si tratta di poli antinomici? E in quest’ultimo caso, dove sta la coerenza del borghese occidentale che si professa di sinistra? Il monologo pone con affanno e confusione tali questioni, serie, pesanti, senza scampo; la farsa, invece, dà delle risposte “leggere”, disimpegnate, terribilmente e allegramente nichiliste… ma sembrano essere le uniche risposte che per ora si possono accettare. Nella farsa prevalgono personaggi brutti, scorretti, schizzati sulla carta attraverso stilizzazione e iperbole, sottrazione e deformazione, luoghi comuni talmente banali da sembrare indegni del concetto d’umanità. Ma sono personaggi e modi di “non-pensare” così familiari che, alla fine, nonostante il grottesco imperante tutto appare nella forma di un tranquillo e quotidiano realismo. Nel monologo prevale invece il porsi domande, disperate nella misura in cui scaturiscono dallo svelare con evidenza e logica stringente tutte le contraddizioni della nostra società e del nostro “moderno” modo di pensare. Si finisce, quindi, con un ridere disperato, un ridere che fa male.
8/9 MARZO 08 < SEGNALI DI ASCOLTO Love embedded, incastrata nell’amore, dunque donna? COMPAGNIA QUELLI DI ASTAROTH – AMSTERDAM MEDEA testo e regia di Patrizia Filia con Silvia Terribili musiche originali di Tenedle Scrive Peter Marijnissen su Medea di Patrizia Filia: « Filia riesce a dare a Medea un significato persistente e attuale. Non è più l’estroversa nipote del sole, ma l’introversa figlia della luna. Questa qualità la rende particolare: non agisce partendo da una logica terrificante ma, al contrario, da una imponderabile mancanza di logica. Una Medea che prende retrospettivamente in considerazione le sue scelte, a volte atroci, la traccia tragica che lasciò dietro di sé, perché confuse la passione con l’amore. » Scrive Bianca Mereu: "Bella e toccante l’ interpretazione dell’ intensa Silvia Terribili, che regala al folto pubblico presente in sala l’ emozione di una Medea che soffre - ma non certo in silenzio! - che ama, o forse non ama più, o forse credeva di avere amato, chissà... Che ricorda la sua storia con rabbia e dolore, ma anche con degli accenni di tenerezza per i momenti di felicità che ha pur vissuto con il suo uomo, rosa da un ulteriore dubbio, quella di essere stata usata per soddisfare la sete di potere di un Jason avido e senza scrupoli: vedeva in lei il Vello d’ oro? E vede nella giovane figlia del re di Corinto la sposa da amare o un strumento per salire ancora più in alto e conquistare un regno? L’ attrice umbra rende benissimo il dilemma antico e cosí sorprendentemente moderno dell’ amore ripudiato, sempre ammesso che sia mai esistito, della giovinezza e della bellezza declinanti, della lotta tra raziocinio e passione nel più puro stile ."in collaborazione con ONDAITALIANA.ORG 14/16 MARZO 08 COMPAGNIA CATALYST – FIRENZE QUIX di e con Riccardo Rombi un donquixote contemporaneo progetto luci Claudio Bruschini effetti grafici Andrea Coppini Un viaggio fra i mulini a vento del nuovo millennio. Situazioni e immagini grottesche sulla falsariga del romanzo di Cervantes. In Quix Don Quixote si ritrova imprigionato dentro a un mulino assieme ai suoi sogni, le sue paure e i suoi desideri di giustizia. Nello spettacolo compaiono riferimenti all’opera di Cervantes, ai giganti, all’amore, ai libri di un lontano passato, alle frontiere della Fisica e della Filosofia; di certo ne emerge una visione singolare del mondo, nel senso di visione singola, autonoma. Accompagnata dal controcanto dei suoni elettronici si dipana la storia di un cavaliere di oggi, anti-eroe o ultimo degli eroi. Catalyst: dieci anni di attività professionale sul territorio toscano, la compagnia è residente al Teatro Puccini di Firenze e dal 2005 gestisce il Teatro Counale Corsini di Barberino di Mugello (FI) Elemento fondante del progetto artistico della compagnia è l’attenzione per la sperimentazione e la ricerca, intesa anche come confronto con autori di genere differente, attraverso la diffusione della drammaturgia contemporanea, la messa in scena di testi originali, la drammatizzazione di testi poetici e letterari, la sperimentazione nel simultaneo utilizzo di più linguaggi e discipline artistiche (teatro, danza, musica e video arte). Attività: produzione di spettacoli, organizzazione rassegne, scuola di teatro, progetti per le scuole, progetti Europei. 4/6 APRILE 08 <SEGNALI DI ASCOLTO ritratto di famigliola borghese, a cena, mentre con forchetta e coltello si mangia l’allegro papà Olivieri Ravelli_Teatro – ROMA TOTEM di Fabio Massimo Franceschelliregia di Claudio di Loreto con Alessandro Margari Fabio M. Franceschelli Marco Fumarola Silvia Gemma Silvio Ambrogioni Max Vellucci Totem è uno sguardo gettato su una famiglia disgregata, violenta, frutto del noto degrado urbano. È uno sguardo effettuato attraverso una lente d’ingrandimento che deforma e rende incubo ciò che è “semplicemente” brutto. Ma da quella famiglia l’incubo si allarga abbracciando ogni tipo di famiglia e quindi tutta la nostra moderna, borghese, occidentale società. Non c’è innocenza, non c’è inconsapevolezza, non c’è il vittimismo di chi si sente schiacciato da meccanismi sociali più grandi di lui; tutto è molto peggio: i protagonisti di Totem contribuiscono ottusamente alla propria disgregazione nutrendosi e confermandosi nell'orrore palese che li circonda. Totem è il riflesso di ciò che si può cogliere nella società contemporanea, ovvero una smisurata e perversa “voglia” di non migliorare. Una specie di ostinata resistenza alla sperimentazione e alla curiosità (i valori fondanti della spinta evolutiva) che rischia di trasformare l'esistenza di ciascuno in una continua auto-negazione di sé. E una vita basata sulla negazione è una vita delirante. L'incomunicabilità, la violenza, l'aggressività sono solo la punta di un iceberg: il corollario a una volontà di sprofondare. Ecco, in Totem c’è l’Amleto che dopo aver preso coscienza sceglie di “non essere”, c’è l’Edipo che progetta deliberatamente la sua tragedia. Totem è una bolgia esistenziale dove vittime e carnefici coincidono.
FUORI PROGRAMMA 27 28 29 dicembre 2007 ore 21,30 ELETTRA studio sull'inganno della parola di e con Patrizia Bernardini musiche eseguite dal vivo di Flavio Mainella costumi di Antonella D'Orsi Massimo spettacolo realizzato con il contributo IMAIE 19/20 MARZO 2008 al-Muallaqat : le Sospese Spettacolo di danza orientale contemporanea e danza orientale tribale Progetto e realizzazione Isabel De Lorenzo 29 MARZO COMPAGNIA INSTABILE DI AOSTA presenta PASSI D'ACQUA
15/16/17/18 APRILE 2008 PALCHI DI MONDO CAROVANE TEATRALI SU PISTE SOLIDALI Inizia ad aprile il Festival teatrale Palchi di Mondo: 7 spettacoli attraverseranno l'Italia per collegare 9 città con un unico filo rosso: il Commercio Equo e Solidale. 8/11 MAGGIO 2008 COMPAGNIA SCHEGGE DI COTONE presenta PIETRO NAGLIERI IN DIARIO DI UN PAZZO DA NICOLAJ VASIL’EVIC GOGOL 16/17 MAGGIO 2008 LA BOTTEGA DEL SEGNO presenta "LA RAUCA GOLA DEL CUORE" COLLAGE-MAJAKOVSKIJ Drammaturgia e regia Daniele Bernardi dall'opera poetica di Vladimir MajakovskijSTUDIO PER "LA BUFERA È IL MIO VIOLINO" COLLAGE-ESENIN Drammaturgia e regia Daniele Bernardi dall'opera poetica di Sergej Esenin 30 31 maggio 2008 Antas Teatro IO GUARDO IL MARE con Mario Umberto Carosi, Stefano Farris drammaturgia e regia Pierangelo Pompa RASSEGNA DI GIUGNO L'UOMO e il suo stare 4/27 giugno 2008 Ancora una volta, abbiamo voluto dare spazio, come è consuetudine nella programmazione della Casa delle Culture, a compagnie di spettacolo dal vivo che propongono nuova drammaturgia e/o ricerca nel loro linguaggio scenico. Il tema , della programmazione di giugno, è dedicato all’UOMO. Oggi, di fronte alle miserie dell’umanità, alla frammentazione, alla discrasia del mondo contemporaneo viene in maniera pressante riproposto l’interrogativo circa l’uomo e il suo stare nel mondo. Nelle proposte in cartellone tracciamo solo quattro momenti del SUO stare, senza pretese di dare risposte filosofiche. E’ l’uomo che sta. Colui che attende dall’interno di una radio, in una terra in guerra, di essere definitivamente bombardato, resistendo, e quell’attesa, tra una bomba e l’altra, è il vero momento di terrore, come racconta I. E’ l’uomo che sta. Quello capace di immaginare storie visionarie al punto di sorvolare sopra tutti noi per poi raccontare con più distanza quello che vede. E’ l’uomo che sta. Colui che può arrivare in teatro e attraverso un occhio, decide di mettersi a giocare, o in gioco, o a confronto con il resto del pubblico. E’ l’uomo che sta. Come nelle immagini di Klimt, l’uomo capace, che prova, cerca, sfugge e poi trova abbracci, congiungimenti, contatti, agganci, intrecci . L’immagine che ci accompagnerà è quella di una donna, in attesa, che pensa, ma soprattutto è in ascolto del mondo che la circonda. PERICOLO DI MORTE Di Igor Grcko 10/15 giugno 2008 LA VERA STORIA DEL MONDO scritto e diretto da ALESSANDRO GALLI prodotto da Compagnia Densa 17/19 giugno 2008 PROVINI AL PUBBLICO COMPAGNIA GINEPRO NANNELLI a cura di Marco Carlaccini e Patrizia D’Orsi 24/27 giugno 2008 CONGIUNGIMENTI coreografia e regia di PAOLA SCOPPETTUOLO prodotto da Compagnia Aleph
6 OTTOBRE 07 < SEGNALI DI ASCOLTO uno sguardo critico e distaccato sul complesso fenomeno mafioso ASSOCIAZIONE TUBALIBRE – ROMA in collaborazione con Centro Siciliano di Documentazione GIUSEPPE IMPASTATO- CASA DELLA MEMORIA DI CINISI - ADDIOPIZZU – CONTRASTAMU ’- ASSOCIAZIONE RITA ATRIA con il patrocinio della Provincia di Roma
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